FIAT X1/9

La Runabout è una barchetta a 2 posti con il motore dell'Autobianchi A112 montato dietro i due sedili. Da questa concept Bertone sviluppa successivamente un modello più appetibile per la produzione di serie, cercando di creare una piccola Miura. Le linee sono quelle tipiche degli anni Settanta, con profili spigolosi e attenzione all'aerodinamica.

La Fiat ha appena rinnovato profondamente la sua gamma, presentando nel 1969 la 128 berlina, cui fanno seguito nel 1971 le versioni Rally e Coupè, dotate anche del motore di 1300 cm^3. Nel 1971 nasce la 127, che sostituisce la gamma delle 850, compresa la spider, costruita da Bertone nello stabilimento di Grugliasco.

Per il carrozziere torinese occorre quindi trovare al più presto una sostituta che possa garantire un buon livello produttivo. Viene così proposta la X1/9, con il motore di 1300cm^3 della Fiat 128 Sport posizionato trasversalmente tra l'abitacolo e l'asse posteriore, con una potenza di 75 CV, sufficiente a dare ottime prestazioni alla vettura che in ordine di marcia pesa solo 880 kg.


La velocità massima è di 170 km/h orari, ma sono impressionanti la notevole tenuta di strada e il comportamento sostanzialmente neutro in curva. La carrozzerie è caratterizzata dal robusto montante dietro i sedili, che conferisce rigidità alla scocca, offrendo una buona sicurezza in caso di ribaltamento.

Il tettuccio, in materiale plastico, è asportabile e si può riporre nel bagagliaio anteriore. I vani bagagliaio sono due e possono ospitare comodamente i bagagli delle 2 persone a bordo. La vettura ottiene un buon successo commerciale soprattutto negli Stati Uniti, dove viene proposta a partire dal 1974 con i paraurti da assorbimento.

Da fine novembre del 1972 (quando è stata presentata) al 1978 la X1/9 viene prodotta in circa 110.000 esemplari.  Pochissime le modifiche durante questo periodo di produzione, fatta salva la "serie speciale" del 1976 con cerchi in lega, spoiler anteriore maggiorato, adesivi sulle fiancate, interni e strumentazione più curati.

Questo modello viene accolto bene in inghilterra, dove la vettura ottiene un buon successo commerciale.  Uno dei nei della prima serie è il cambio, un 4 marce con la quarta demoltiplicata, che penalizza un poco ripresa e prestazioni. La scocca è in grado di reggere anche un motore più potente, in grado di competere soprattutto all'estero.

La X1/9 è quindi fatta oggetto di un restyling importante, con l'adozione del motore di 1500 cm^3 della Fiat Ritmo, 85 CV di potenza e cambio a 5 rapporti, che caratterizza il nome della nuova vettura: X1/9 Five Speed. Una denominazione che esalta la vocazione internazionale del modello, sempre prodotto da Bertone a Grugliasco.


Esternamente le X1/9 Five Speed sono dotate di paraurti ad assorbimento, un nuovo frontale, nuovo coperchio vano motore, cerchi della Fiat 132 bicolori, mentre l'abitacolo è molto più curato nei rivestimenti e con sedili più imbottiti.

La stragrande maggioranza delle X1/9 Five Speed viene venduta all'estero (USA e Gran Bretagna soprattutto) e la produzione prosegue fino al 1988, per un totale, tra la prima e la seconda serie, di 156.459 esemplari.  

CAMPIONESSA MANCATA NEI RALLY

Per il suo schema tecnico decisamente avanzato, la Fiat X1/9 è la base ideale per sostituire le "vecchie" Fiat 124 Abarth Rally nelle competizioni. Nel 1974 la Fiat aveva sfiorato il titolo iridato Marche, ma per controbattere la concorrenza della Lancia Stratos (che si era aggiudicata il titolo) era necessario trovare una nuova vettura.


Sulla base della X1/9 di serie viene così montato il motore della 124Abarth Rally di 1850 cm^3. In questa configurazione l'auto partecipa ad alcune competizioni nella categoria prototipi, compreso il Giro d'Italia Automobilistico, nel quale Clay Regazzoni è costretto al ritiro.

Ulteriormente sviluppata con il motore di 2000 cm^3 e un cambio a innesti frontali, sarebbe pronta per essere prodotta nei 400 esemplari necessari all'omologazione in Gruppo 4, ma le strategie di marketing del Gruppo Fiat fermano il progetto di quest'automobile troppo lontana dalla produzione di serie.

I tecnici dell'Abarth faranno diventare la tranquilla berlina 131 Mirafiori una campionessa di rally.

VINCENTE IN PISTA CON DALLARA

Tramontata l'ipotesi di correre nei rally, alla fine del 1975 lo stand Betone del Salone di Parigi espone un nuovo prototipo molto aggressivo, destinato alle corse in circuito e in particolare alla nuova categoria Gruppo 5 del Campionato Mondiale Marche: la Bertone Dallara Icsunonove.


La vettura ha un telaio progettato appositamente da Giampietro Dallara, mentre Bertone provvede allo studio di una carrozzeria in materiale composito, al tempo stesso armoniosa ed efficace, caratterizzata da un vistoso alettone posteriore.

Il peso è di poco superiore ai 600 kg e il motore è di 1300 cm^3 con una testata a 16 valvole, cui farà seguito un propulsore di 1600 cm^3 sempre con testa 16 valvole, in grado di raggiungere una potenza di 200 CV. Questa automobili sono destinate ai clienti sportivi italiani e stranieri, che le utilizzano con successo soprattutto nell'ambito della loro categoria sia in circuito sia nelle cronoscalate.

Ancora oggi risultano vincenti negli slalom in salita. Nella versione di serie (Gruppo 3) la X1/9 Five Speed dà vita alle gare di Fiat Days dei primi anni Ottanta, mentre la prima serie si confronta con Lancia Fulvia Coupè e Matra Simca Bagheera nella classe fino a 1300 cm^3.