ALFA ROMEO ALFASUD TI

Per la Casa di Arese è un dogma quello di affiancare la versione base delle sue berline a una più spinta. Dalla Giulietta degli anni Cinquanta, passando poi per la Giulia negli anni Sessanta, gli alfisti sanno di poter scegliere una versione più pepata della loro berlina, adatta a trasportare la famiglia.


A questa legge non sfugge nemmeno, negli anni Settanta, l'Alfasud, modello rivoluzionario per l'Alfa Romeo, poichè è la prima trazione anteriore della sua gamma. Rispetto alle progenitrici la sua uscita ritarda poichè si è nel pieno della crisi energetica mondiale.

Rispetto al modello base, l'Alfasud Ti ha la carrozzeria a due porte, spoiler anteriore e posteriore, fanaleria anteriore a 4 fari. Il motore 4 cilindri boxer mantiene la stessa cilindrata del modello base (1186 cm^3), ma con un incremento della potenza di 5 CV e abbinato a un cambio a 5 marce.


La velocità massima supera i 160 km orari, contro i 150 della normale. Gli interni sono di derivazione sportiva, così come la strumentazione, che prevede anche il contagiri, il termometro dell'acqua e il manometro dell'olio. La miglior qualità è la tenuta di strada.

La prima trazione anteriore Alfa Romeo si distingue proprio per il suo ottimo assetto, che potrebbe sopportare potenze più elevate. Così, nel 1977 la cilindrata cresce a 1286 cm^3, per una potenza di 76 CV. Un'escalation che prosegue l'anno successivo con la 1.5 Ti, che progressivamente è oggetto di potenziamento del motore, che nella versione commercializzata nel 1980 raggiunge una potenza di 95 CV.

La velocità massima è di 175 km/h. Ma non finisce qui. Sempre con il 1500 cm^3 boxer, l'Alfasud Ti diventa nel 1982 Ti Quadrifoglio verde: ha una potenza di 105 CV.


COMPETITIVA ANCHE NEI RALLY


La sua carriera agonistica L'Alfasud Ti la inizia da giovanissima sulle strade polverose dei rally. Nel 1974 la squadra corse Alfa Romeo schiera la versione Gruppo 1 (Turismo di serie) in alcune gare di Campionato Italiano, condotta da Federico Ormezzano.

L'anno successivo lo stesso pilota si alterna al volante dell'Alfetta GT e dell'Alfasud Ti, ma in versione Gruppo 2 (Turismo preparato). La vettura si dimostra molto competitiva nella sua classe soprattutto in Gruppo 2, mentre in Gruppo 1 deve confrontarsi con la Simca Rallye 2.


La sua carriera è comunque  molto longeva. Nel 1982, anno del cambiamento del regolamento tecnico, viene omologata in Gruppo N (Turismo strettamente di serie) e un'Alfasud Ti 1.5 si impone nella classifica di categoria nel Rallye di Montecarlo dello stesso anno con il francese Beltrand Balas, che l'anno successivo ottiene un ottimo 18° posto assoluto.

IL TROFEO ALFASUD


Sei stagioni di gare ad alto livello per L'Alfasud Ti Trofeo, che inizia la sua carriera ufficiale nel 1976 per concluderla nel 1981 con i campionati monomarca organizzati dall'Alfa Romeo. Data la vocazione sportiva della berlina, nel 1975 l'ex pilota Ortner organizza una serie di gare riservate a questa vettura in Australia.


L'anno successivo l'Autodelta predispone un kit di elaborazione che fa crescere la potenza del motore di 1286 cm^3 a 126 CV, con tutta una serie di componenti che la rendono un'auto da competizione: parafanghi allargati, spoiler anteriore e posteriore, sospensioni specifiche e freni maggiorati.


In questa configurazione l'Alfasud Ti dà vita all'anonimo trofeo che, nel suo primo anno si disputa in Italia e Australia. Il successo è tale che nel 1977 i campionati coinvolgono anche Francia e Germania e viene istituita la coppa Alfasud Europa, che prosegue fino al 1981, quando un allora sconosciuto Gerard Berger vince la gara di Zeltweg.